martedì 15 luglio 2014

Pino Jubatti: commercio e consumo di pesce nel '500 sancito dagli statuti comunali

PINO JUBATTI, Accademico di Chieti, ha pubblicato sull'ultimo numero di Civiltà della Tavola un interessante articolo dal titolo "Gli statuti cinquecenteschi tra commercio e tavola marinara"Nel 1503, anno della storica Disfida di Barletta, a Vasto, si strutturava il futuro della sua gastronomia di mare.

"Tre anni dopo l'ingresso nell'aureo XVI secolo, a Vasto, in Abruzzo, venivano codificate le regole del commercio e del consumo ittico, attraverso i cosiddetti Statuti Municipali", scrive Jubatti.
"Bisogna, infatti, sapere che Vasto è una delle poche fortunate località che dispone di documentazioni istituzionali attinenti ad argomenti, tra annonari e gastronomici, di testimonianza multi-centenaria", "si tratta di un corpus legislativo e normativo che documenta, tra l'altro, una nomenclatura specialistica direttamente connessa con la commercializzazione e il consumo
del "pescato" del litorale".
Se, da un lato, le regole contenute negli "Statuti", grazie all'esplicito riferimento delle specie di mercato, per così dire, chiariscono le preferenze alimentari del tempo tardomedievale dall'altro, pongono il problema della loro cucina. Ebbene, in questo senso occorre muovere dalla cosiddetta "gelatina di pesce", ivi descritta, ossia da quell'unica indicazione culinaria che lo storico documento ci ha trasmesso e che, in fondo, costituisce la dichiarazione solare del consumo ittico di prevalenza nella zona.
"Riteniamo, tuttavia, che a questo punto il lettore perspicuo abbia già arguito, senza ulteriori giri di parole, che stiamo parlando della notissima "scapece" (Affare schibezo, dell'Anonimo Meridionale del primo Quattrocento), di cui abbiamo già offerto il quadro storico-scientifico di circostanza". Aggiunge Jubatti. E poi parla di un altro importante documento appartenente al domenicano fra' Serafino Razzi (Rocca San Casciano, 1531-1613), che ci informa attorno alla tecnica di cattura dei granchi di scoglio, i deliziosi favolli, a Vasto chiamati "pelosi". Da allora noti e dai quali è scaturito il noto piatto vastese Sagnitelle e piluse.

ARTICOLO COMPLETO ALLE PAGINE 33-34
http://www.accademiaitalianacucina.it/sites/default/files/rivista_pdf/CdT_262.pdf

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