Pianta del 1793 in cui si vede l'impianto romano nella zona di Porta Nuova |
"In un attento esame di una mappa della città — scrive l'autore — attira immediatamente l'attenzione la zona settentrionale di quella parte di Vasto racchiusa entro la cerchia medievale di mura, compresa tra le attuali via Crispi-via Roma a nord e strada Barbarotta a sud: in essa vediamo succedersi quattro file di due isolati rettangolari delimitati da strade perfettamente ortogonali, con i lati corti disposti su assi viari trasversali. La seguono due file di isolati con i lati corti attestati su assi viari longitudinali, - disposti tra via Marchesani e il crinale della collina, sensibilmente ristretto, a causa di frane e scoscendimenti, nel corso dei secoli".
"Che la parte settentrionale di Vasto riproduca negli isolati e nelle strade la disposizione romana non è solo un'ipotesi, ma una certezza che si basa su elementi reali: la. forma rettangolare degli isolati racchiusi tra vie perfettamente ortogonali; la sopravvivenza in alcuni di essi delle mura perimetrali romane, la loro precisa interruzione in corrispondenza delle aree sepolcrali che circondano la città sui lati settentrionale e occidentale. A quest'area che ricalca fedelmente l'impianto antico, si contrappone quella meridionale, anch'essa sorta all'interno del perimetro romano (che corrisponde in buona parte, a quello delle mura medievali), in cui la continuità dell'insediamento ha prodotto maggiori cambiamenti". "Come abbiamo visto, tutto il gruppo di vie comprese tra via Crispi, via Roma a nord, strada Barbarotta a sud, corso del Plebiscito-via Marchesani ad ovest e strada S. Antonio-strada S. Pietro ad est, oggi in parte franata, risalgono nel loro tracciato ad età romana; tuttavia di esse solo via Pampani e strada S. Pietro hanno rivelato le basole della pavimentazione originaria".
GIUSEPPE CATANIA
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