mercoledì 15 ottobre 2014

Asilo Carlo Della Penna: nessun progetto, degrado totale

Una volta era anche prestigiosa sede di Premi di pittura e attività culturali

 di
GIUSEPPE CATANIA

Tra le tante donazioni fatte da Carlo Della Penna, benefattore vastese emigrato in Argentina, l'Asilo che porta il suo nome è senza dubbio la più importante.

Progettata dall'ing. Luciano Tosone nel 1955, la struttura  è costata circa 50 milioni (delle vecchie lire). Una costruzione architettonica, moderna e armoniosa, fornita di comodità igieniche ed
assistenziali che allora caratterizzavano gli istituti di categoria, con una capacità ricettiva di 150-200 bambini.
Saloni arieggiati da finestroni che si affacciano nel tranquillo panorama delle valli che guardano la distesa della Maiella. Un'oasi di pace e di serenità,
gioia dello spirito e di felicità dei bambini, così come era nelle volontà del donatore.
La parete frontale esterna dell'Asilo d'Infanzia "Carlo Della Penna" reca un grande pannello in bronzo opera dello scultore Ennio Manfrini (1954), raffigurante "II trionfo del Lavoro". Mentre all'interno, il pittore vastese Vincenzo Canci vi ha eseguito grandiosi affreschi nelle sale e nelle quinte del teatrino. La fontana attigua è stata progettata ed eseguita - su iniziativa dell'allora presidente dell'Asilo, Avv.Antonio Fanghella - dal maestro muratore Ernesto Casalango di Monteodorisio, nel 1961, in cemento a graniglia di marmo, a pianta ottagonale su due basi concentriche sovrastanti. Alla base questi versi dettati dall''avv.Fanghella: "Rallegro i bimbi - ne spengo la sete - sol di Don Carlo non spengo l'amore".

L'edificio venne consegnato nel 1958 da Don Carlo Della Penna, per "dimostrare la propria gratitudine alla Patria". Carlo Della Penna provvide sempre al mantenimento della istituzione, fino alla sua morte avvenuta nel 1971. Le sue spoglie riposano nel Cimitero Monumentale di Buenos Aires. Nel giardino antistante vi era un busto monumentale che i bimbi di Vasto hanno dedicato al Benefattore.

Il complesso, preso in carico dall'amministrazione comunale di Vasto, venne destinato successivamente a sede della Scuola Superiore Universitaria in Interpretariato e questo poteva anche costituire il rispetto delle volontà del donatore Carlo Della Penna, giacché si trattava di una istituzione culturale.
La convenzione venne siglata nell'agosto 1996, dopo aver "cancellato" l'insegna "Asilo d'Infanzia Carlo Della Penna", e il Diploma venne inaugurato il 23 novembre. Ma, nell'agosto 2001 venne soppresso il Diploma Universitario e i 560 studenti si trovarono senza corso, mentre nell'ottobre si profilava una Laurea Specialistica di Secondo Livello. Fu la fine ingloriosa della sede universitaria a Vasto.

L'edificio ora è in deprecabile abbandono ed è destinato alla inesorabile distruzione perché infestato da erbacce che ne hanno avvolto la costruzione provocando danni inestimabili, e non vi è alcuna iniziativa da parte dell'Amministrazione Comunale di farlo ritornare all'antico splendore.

Qui, nel 1959 ad iniziativa di un Comitato di Arte e Cultura (presidente avv. Antonio Fanghella, componenti Don Salvatore Pepe, Giuseppe Perrozzi, Giovanni Peluzzo,Gaetano La Palombara, Luigi Martella, Adelio Tilli, Giuseppe Catania, Luigi Del Greco, Espedito Ferrara, Gaetano Murolo, Michele Ronzitti, Michele Fiore, Raffaele Martone, Giuseppe Canci, Nicolvido, Vittorio Russo, Giuseppe Recinelli) su finanziamento di Carlo Della Penna, venne organizzata la prima mostra di Pittura Estemporanea Premio Nazionale Carlo Della Penna (divenuto poi Premio Vasto). Qui si svolgevano importanti convegni socio-culturali ( tra cui i "Pomeriggi Culturali") con la partecipazione dei migliori esponenti della cultura Italiana.

Un passato glorioso che costituiva vanto e decoro per la Città del Vasto e dell'Abruzzo che ora, per colpevole incuria dell'amministrazione comunale - che non si decide a riutilizzare l'immobile o a riconsegnarlo agli eredi intenzionati a riprendere nel rispetto della volontà del benefattore l'attività educativa - rischia di essere "cancellato".
E questo per la inqualificabile inattività dell'amministrazione civica.

GIUSEPPE CATANIA

FOTO (Di Memmo)

L'edificio in rovina e in abbandono

Le erbacce invadono il complesso


2 commenti:

enzo ha detto...

E' un'altro esempio non solo di incuria, ma mal governo. Lasciare morire una struttura come questa grida vendetta. Vuol dire rubare a chi l'ha donato a ai vastesi che potrebbetro ricavarne un beneneficio, se ben amministrato. Ma tutti tacciono, ormai ci possono martellare pure i cog... Nessuno reagisce anche l'opposizione che spera poi in un beneficio quantizzabile per il silenzio. Se questo è il meglio dei sindaci, figurati gli altri.

giusfra ha detto...

Ciascuno di noi, a turno, ha affrontato "il guaio". La parola "vergogna" è quella principalmente evocata e data a commento, ma... poi?
E' chiaro che:
- Per chi se ne prende ancora la briga di farlo (e ricordarlo) pare ormai un esercizio ...onanistico;
- Ricordo una Mozione per il "recupero" rispettoso del benefattore e non meno proficuo per la città, votata qualche anno fa dal Consiglio comunale, nella sua generalità, ma - come annota Enzo - la Maggioranza di governo è incapace, senza idee, priva di dignità, o magari sull'immobile e sito ha in mente altro che sin'ora non ha avuto opportunità o sfrontatezza di mettere in atto. Dall'altra la minoranza (anche quella interna al locale pd, ...dice che è "Viva"!) non si mostra capace e/o all'altezza di "farsi sentire";
- "La società civile"(!), quella che si definisce come più attenta e sensibile (al punto di scendere in piazza per chiedere "rispetto per la vongola" ipoteticamente minacciata da una escavazione di sabbia in mare) per questa o per altre civiche problematiche, non c'è o dorme, in mancanza di imput di chi lucra rendite di posizione in politica in nome dell'ambientalismo.

Ad ogni buon conto (e si smetta di far finta che così non è o non sia avvenuto) questa e tale è l'Amministrazione (gli amministratori) che Vasto (i vastesi) elettoralmente hanno voluto, hanno premiato ..."in continuità" e bellamente ancora, succeda quel che si vuole o che non ci si aspetterebbe mai, per connivenza di parte o per insipienza nel ruolo (fatta qualche eccezione,)si tengono ...cara e cura.

Cari "noi-vastesi", tolti i personaggi del passato, le processioni, le ricorrenze e le commemorazioni... di chi, di cosa ancora è fruttuoso scrivere e parlare?