martedì 28 ottobre 2014

Palazzo d'Avalos: cede la pavimentazione sopra la grande cisterna dentro il cortile

Segnalazioni per un'urgente verifica giungono da più parti
Da anni Palazzo d’Avalos è il “contenitore d’arte e cultura” della città, la sede dei musei civici che contengono inestimabili patrimoni d’arte, cultura, archeologia. Ma lo storico edificio in più punti ha bisogno di radicali interventi. 
Sotto il cortile  è vuoto. Cedimento della pavimentazione (dove ora c'è l'erbetta), proprio sopra la grande cisterna del palazzo  


Per esempio, l'accesso di pesanti automezzi dentro il cortile qualche anno fa,  per l’installazione di un’assurda pista di pattinaggio su ghiaccio, ha provocato il cedimento dell’acciottolato di circa 20 centimetri di profondità per una lunghezza di 7 metri.  Non tutti sanno che sotto il cortile interno, dove d’estate si tengono gli spettacoli,  esiste una cisterna di grandi dimensioni, collegata al pozzo. Più volte abbiamo prospettato -
senza risposta - la criticità di tale struttura e la necessità di una accurata verifica sulla sua staticità e sulla raccolta delle acque, la cui pressione potrebbe provocare lesioni sui muri. Questo è il pericolo maggiore che incombe sulla staticità di Palazzo D'Avalos.
Ma richieste di intervento giungono da più parti.
Marco di Michele Marisi, responsabile di "Giovani in Movimento", sottolinea che Palazzo d’Avalos è ammalato e ha bisogno di urgenti cure. Il cortile sta sprofondando, le sale vengono utilizzate sempre più raramente perchè vanno adeguate alle norme di sicurezza. Nei sotterranei sono  comparse crepe che vanno valutate al più presto.
Anche il consigliere regionale del Movimento Cinquestelle, Pietro Smargiassi, alcuni mesi fa ha sottolineato che Palazzo D'Avalos  versa in pessime condizioni. A parte la folta vegetazione,  sul lato di Piazza del Popolo si  nota che c’è ancora un’importante ala da ristrutturare. Nel cortile si possono poi notare:  l'acciottolato divelto raccolto in barile accantonato in alcuni angoli, lo spettacolare cedimento della pavimentazione nei  pressi del pozzo, infine le macchie umidità che "decorano"  le pareti interne.
Eppure, il Consiglio Comunale, in un documento approvato, ha previsto - per la ristrutturazione e il restauro dell’edificio - un investimento di un milione e quattrocentomila euro. Ma l’amministrazione comunale non ha o disponibilità di fondi, allora chiede alla Regione, che a sua volta  non ha la disponibilità di fondi.

GIUSEPPE CATANIA













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