Ciabattini vastesi (archivio G. Catania) |
di GIUSEPPE CATANIA
Il mestiere di calzolaio costituiva una attività onorevole, se pure umile, ma capace di soddisfare le esigenze di
vita di una famiglia ed assolvere ad una funzione sociale; questo almeno fino alla metà del secolo scorso.
vita di una famiglia ed assolvere ad una funzione sociale; questo almeno fino alla metà del secolo scorso.
La modesta attività di "ciabattino" ha registrato echi notevoli anche nella letteratura e nell'arte. Filippo Palizzi, il pittore vastese fondatore della scuola napoletana di Posillipo, dedicò alcuni disegni in quella famosa raccolta degli "usi e mestieri di Napoli" (il "sola chianelle").
Il ciabattino di F. Palizzi |
Lo scrittore Lucio Mastronardi, di Cupello, dedicò al "ciabattino" un famoso romanzo "II calzolaio di Vigevano". Questo mestiere legato ad una antica tradizione era molto diffuso a Vasto e fra gli artigiani di un tempo non molto lontano ne ricordiamo uno per antonomasia: "Zi' Pitre" (Zio Pietro), ma più noto con il soprannome "Tacconella" con la bottega all'inizio di via del Buonconsiglio, in adiacenza a Piazza Virgilio Caprioli (poi trasferita in via Giosia).
"Udire battere all'aperto (allora usava mettere il desco davanti alla bottega) la suola prelevata dal bagno e piantare chiodi tenuti fra i denti per comodità, era uno spettacolo che aveva un suo fascino particolare".
Purtroppo, ora l'attività di calzolaio rischia di estinguersi perché è cambiata la moda, la produzione e i mercati delle calzature sono invasi da scarpe provenienti dall'oriente perché costano poco (e durano anche poco) non solo, ma oggi si usa calzare scarpe da ginnastica (in tela e gomma), usa e getta proprio perché non si possono riparare. E così il calzolaio è una stirpe in via di estinzione.
"Udire battere all'aperto (allora usava mettere il desco davanti alla bottega) la suola prelevata dal bagno e piantare chiodi tenuti fra i denti per comodità, era uno spettacolo che aveva un suo fascino particolare".
Purtroppo, ora l'attività di calzolaio rischia di estinguersi perché è cambiata la moda, la produzione e i mercati delle calzature sono invasi da scarpe provenienti dall'oriente perché costano poco (e durano anche poco) non solo, ma oggi si usa calzare scarpe da ginnastica (in tela e gomma), usa e getta proprio perché non si possono riparare. E così il calzolaio è una stirpe in via di estinzione.
Zi Pitre "Tacconella" in via Buonconsiglio |
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