giovedì 13 novembre 2014

Mons. Andrea La Verghetta, messa in suffragio per il 50° della morte

di Lino Spadaccini

Domenica 16 alle ore 17 presso la chiesa di S. Francesco di Paola (Addolorata), sarà celebrata una messa in suffragio di Mons. Andrea La Verghetta in occasione del cinquantesimo anniversario della morte, avvenuta a Chieti il 17 novembre del 1964.
A presiedere la celebrazione eucaristica sarà Mons. Decio D'Angelo, già suo vice parroco a Chieti,  nella parrocchia di Sant'Antonio Abate, verso la fine degli anni '50.
Don Andrea è nato a Vasto in contrada Casetta, in una zona di campagna da dove si ammira il panorama di San Nicola e della costa da Trave fino a Punta Penna. Cresciuto sotto l’ala protettrice di Don Romeo Rucci, dopo soli pochi mesi dal suo
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arrivo a San Pietro, fu il primo, insieme a Don Paolo Ruggeri, ad entrare nel Seminario diocesano. Dopo di loro altri seguirono le loro orme, tra questi ricordiamo Don Felice Piccirilli, Don Salvatore Pepe, Padre Giuseppe Del Casale  e Don Giuseppe Cinquina.
Il 23 luglio 1933 fu una giornata straordinaria per la città di Vasto: per la prima volta, nella Cattedrale di S. Giuseppe, si svolse un rito di ordinazione sacerdotale. Nella gremitissima chiesa vastese ricevettero le imposizione delle mani tre novelli sacerdoti: Don Paolo Ruggieri e Don Andrea La Verghetta di Vasto, e Don Domenico Ferrari di Cupello. "…iniziata la celebrazione del Pontificale", si leggeva sulle colonne del periodico Il Vastese d'Oltre Oceano dell'epoca, "Mons. Venturi compì l'ordinazione sacerdotale e cioè: l'imposizione delle mani, la consegna dei vasi sacri, il potere di assolvere, la promessa d'ubbidienza ed infine la benedizione. Compiuto il rito, S. E. l'Arcivescovo, salito sul trono, rivolse un'omelia ai novelli sacerdoti per ricordare loro i doveri che contraggono verso Dio quanti volontariamente s'impongono una vita di penitenze e di preghiere per accrescere la falange dei propagatori della Fede; omelia religiosamente ascoltata e che produsse in tutti la più profonda commozione".
La settimana successiva, il giorno 30 luglio, in occasione della prima solenne messa nella chiesa di San Pietro, fu una vera festa. Davanti a tantissima gente, assiepata in ogni angolo della chiesa, Don Andrea celebrò la santa messa trattenendo a stento l'emozione, con i suoi nuovi paramenti di colore verde commissionati da Don Romeo Rucci e fatti ricamare in oro dalla signorina Barone Grazia.                  
Enorme gioia provò in quella giornata Don Romeo, per quel giovane che aveva visto crescere spiritualmente e che aveva seguito nelle tappe fondamentali della vocazione culminata con il del sacerdozio.
Pochi mesi dopo, il 3 ottobre, fu nominato Vice-Rettore al Seminario Diocesano, carica che ricoprì per quattro anni, fino al 15 agosto 1937 quando fu promosso Rettore dello stesso Seminario.  Il 15 agosto del 1944 fu nominato parroco a Paglieta e nell'ottobre del 1950 fu trasferito nella parrocchia di Sant'Antonio Abate a Chieti.
La sua attività fu contrassegnata da zelo, spirito di abnegazione e sacrificio. Di carattere fermo e deciso, Mons. La Verghetta venne spesso accusato di rigore eccessivo, con punizioni assegnate ai seminaristi a volte anche per semplici sospetti. Ma tutto questo il sacerdote vastese lo faceva non per piacere di persecuzione, ma, come spiega Don Gaetano Meaolo in una sua pubblicazione, "perché voleva formare al sacrificio, convinto com'era che soprattutto la vita sacerdotale è una vita di rinuncia e di sacrificio".
In una delle sue ultime pubblicazioni, data alle stampe nel 2011, Don Michele Ronzitti ha voluto ricordate la figura di Mons. Andrea La Verghetta, a lui molto vicino durante gli anni del seminario e nei primi anni di sacerdozio. "Quando ritornava a Vasto", ricordava il compianto Don Michele, "mi riportava 5 lire d’argento consegnategli da mia madre insieme a qualche pagnotta di pane. Quando Chieti diventava città dei rifugiati, dopo l’armistizio del 1943, il Seminario Diocesano era pienissimo e lui personalmente girava nelle campagne per comperare i viveri, che non sono mai mancati agli sfollati, che a Chieti, dichiarata città aperta, erano circa centomila".
Dopo un'intensa attività apostolica, Mons. La Verghetta morì per un tragico incidente, cadendo dalla finestra della sua abitazione, il 17 novembre del 1964. Le esequie si svolsero nella cattedrale di S. Giustino a Chieti con la partecipazione di S. E. Mons. Giovanni Battista Bosio, del clero diocesano e di numerosi fedeli di Vasto, Paglieta e Chieti.
La stessa partecipazione di fedeli ci fu ai funerali svolti nella cattedrale di S. Giuseppe a Vasto, partendo dalla camera ardente allestita nella chiesa di S. Filomena a Porta Nuova, di cui era rettore Don Paolo Ruggieri, suo compagno al seminario.
Chiudiamo con le parole impresse sull'immaginetta stampata in occasione della morte, che in poche parole descrive quello che Don Andrea è stato come uomo, sacerdote ed educatore:
UMILE ED ENERGICO
PAZIENTE ED ARDIMENTOSO
MODESTO E DOTTO
DON ANDREA
CONSUMÒ IL SUO SACERDOZIO
IMMACOLATO E INFATICATO
IN PASSIONE D'AMORE
PER GESÙ E PER LE ANIME

















































































2 commenti:

Raffaele Bosco ha detto...

Una precisazione: I funerali a Vasto si svolsero nella Chiesa di S.Antonio e non nella Cattedrale

Raffaele Bosco ha detto...

Una precisazione:I funerali a Vasto si svolsero nella Chiesa di S.Antonio e non nella Cattedrale