sabato 15 novembre 2014

RASSEGNA DEL LUPACCHINO: EVENTO DI CHIUSURA DI ALTO LIVELLO CON DUE FAMOSI CORI

Sabato 15 e domenica 16 novembre 2014 ultimo appuntamento con la XIV Rassegna Musicale "B. Lupacchino dal Vasto", di seguito il programma:
Sabato 15 novembre 2014 - Cattedrale di S. Giuseppe a Vasto
ore 16.45 Incontro lezione:  Il Coro Polifonico Farnesiano e il metodo Goitre
 L’occasione è la presenza a Vasto del Coro Polifonico Farnesiano di Piacenza fondato da   Roberto Goitre (1927-1980), con cui il didatta ha sperimentato il suo metodo “Cantar leggendo”.    Mario Pigazzini, attuale direttore del Coro piacentino, illustrerà le motivazioni per cui applicare        il metodo Goitre descrivendone inoltre le connotazioni pedagogiche.
 Ore 19.00 Concerto
- Coro Croz de la Stria di Spiazzo (Trento) diretto da Oscar Grassi;
 - Coro Polifonico Farnesiano di Piacenza diretto da Mario Pigazzini.
Il programma del coro piacentino prevede brani di Tallis, Scarlatti, Mendelssohn, Bruckner,           Busto, Part, Gallus, il coro trentino eseguirà brani di Moser, Monfredini, Pichler, Pigarelli,          Zardini, De Marzi più legati alle montagne e alle tradizioni.

Domenica 16 novembre 2014 -  Picacoteca di Palazzo d'Avalos -
ore 11.00     Coro Croz de la Stria di Spiazzo (Trento) diretto da Oscar Grassi;
            - Coro Polifonico Farnesiano di Piacenza diretto da Mario Pigazzini.
            I due cori chiuderanno ufficialmente la rassegna 2014, in programma brani profani per il Coro      Farnesiano, il coro trentino presenterà brani popolari per commemorare il centenario della          Grande Guerra.

Ingresso libero


Così scriveva Roberto Goitre sull'importanza del canto corale come strumento educativo, concetto alla base delle sue metodologie didattiche:
"Il coro è una comunità nella quale si deve tendere al massimo controllo della personalità per la maggiore omogeneità possibile di suono e di colore: ciascuno deve dare il meglio di se stesso senza che nessuno dei suoi componenti ne possa menar vanto, mentre d'altra parte qualunque piccola distrazione, una emissione incontrollata di suono, un segno dinamico non rispettato, possono danneggiare tutto il coro e rendere inutile un lavoro di preparazione durato settimane e forse mesi interi!
Non è forse questo il migliore specchio della società in cui viviamo, dove tutti dovrebbero tendere a dare il meglio di se stessi per il bene comune, mentre la mancanza di un singolo individuo può essere delitto contro l'intera comunità in cui egli vive?
E allora perchè non diamo al canto corale il giusto posto nella graduatoria dei mezzi educativi, degli svaghi, delle attività di gruppo?
Un proverbio tedesco dice: Là dove senti cantare fermati; gli uomini malvagi non hanno canzoni.

Sarà forse paradossale, ma contiene certamente una fondamentale verità: il cantare in coro educa alla tolleranza verso gli altri, all'umiltà, alla perseveranza, all'amore verso la comunità: componenti tutte dell'uomo sociale. Se riusciamo a divulgare il più possibile questa verità, è probabile che entro i prossimi trent'anni i posti di responsabilità potranno essere affidati a persone che avranno vissuto l'esperienza corale e sapranno allora comprenderne tutta l'efficacia!" (da Validità del Canto corale di Roberto Goitre)

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