sabato 13 dicembre 2014

Seminario regionale: Alfredo Paglione dona importante opera d'arte

Museo del Seminario Regionale
MONUMENTO BRONZEO DELLA TARTARUGA Teatina
Un Dono del mecenate e gallerista Alfredo Paglione
In occasione della riapertura del la sezione espositiva del Museo del Seminario Regionale :"La natura in vetrina nell'Ottocento" , è stato scoperto il monumento bronzeo "La Tartaruga Teatina, opera del maestro Paolo Borghi.
E ' un dono del mecenate, gallerista e collezionista d'arte Alfredo Paglione, nato
a Tornareccio e ormai famoso per aver donato numerose opere d'arte a diverse città dell'Abruzzo e di altre regioni. A Vasto,in (particolare, ha donato per la pinacoteca di Palazzo D'Avalos, una collezione di quatri di autori italiani e spagnoli nella sezione "arte contemporanea".
La manifestazione si è svolta, con il saluto del prof. Carmine Di Ilio, Magnifco rettore dell'Università "Gabriele D'Annunzio. E' intervenuto il prof. Luigi Capasso, direttore del Museo Universitario di Chieti che ha intrattenuto l'uditorio su "I primi venti anni del Museo Universitario".

Il dott. Daniele Cerrati, autore e conduttore del telegiornale scientifico Leonardo, ha parlato sul tema "Comunicare la scienza oggi".
Sono intervenuti il Presidente della CEI Abruzzese Molisana S.E.Mons.Tommaso Valentinetti e l'Arcivescovo Metropolita Chieti Vasto Mons.Bruno Forte.


"La tartaruga Teatina" del maestro scultore Paolo Borghi  FOTO   che Alfredo Paglione ha voluto donare al Museo del Seminario Regionale, costituisce, oltre al pregio dell'opera scultorea di pregio, un personale omaggio che il donatore ha voluto esprimere anche per un significativo segno di memore ricordo della nobildonna Teresita Olivares, defunta consorte di Paglione, cui la "tartaruga" è legata alla sua personale collezione, motivo di estetica d'arte e di pregevole intento affettivo.

Con questo gesto Alfredo Paglione ha voluto ancora una volta il suo personale affetto verso le istituzioni culturali del l'Abruzzo, con particolare riguardo alla Città di Chieti ed alle sue molteplici espressioni culturali.

GIUSEPPE CATANIA

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