venerdì 20 marzo 2015

Civeta "ingessata e resa inoperativa", dicono 7 Sindaci del Vastese

COMUNICATO STAMPA
Preoccupazione per le sorti del Consorzio Civeta è stata espressa in una lettera al presidente della Regione Luciano D’Alfonso dai sindaci Remo Bello (Casalbordino), Manuele Marcovecchio (Cupello), Saverio Di Giacomo (Monteodorisio), Antonio Di Pietro (Pollutri), Tiziana Magnacca (San Salvo), Giuseppe Pomponio (Scerni) e Mimmo Budano (Villalfonsina).
Lettera con la quale si sollecita e reclama una diversa sorte per il Consorzio Civeta dopo la decisione di nominare un commissario unico straordinario che
ne ha prodotto solo il blocco delle attività di indirizzo e di gestione.

La struttura consortile da oltre vent’anni operava a servizio del territorio del Vastese, per il conferimento dei rifiuti solidi urbani, è che ora è stata nei fatti ingessata e resa inoperativa per quello che appare più un’azione politica di accentramento dei poteri del governo regionale rispetto alla bontà del lavoro sinora svolto dal Consorzio Civeta.

A D’Alfonso i sindaci ribadiscono la loro preoccupazione “per l'intimazione pervenuta, nello scorso mese di dicembre, dal commissario straordinario Agir a tutti i sindaci proprietari dell'impianto e soci del consorzio, a non espletare più alcuna funzione di indirizzo e di controllo sul Consorzio e dall'altro per la sospensione (oramai di moltissimi mesi) dell'iter autorizzatorio regionale per la realizzazione della terza vasca, indispensabile per garantire non solo piena funzionalità all'impianto ma anche la fruizione del servizio da parte dei comuni».

Il rischio, in assenza di decisioni, di generare confusione negli amministratori e soprattutto disorientamento rispetto a un’attività importante e con buoni risultati svolta dall’ente consortile.

Un aspetto deve essere rimarcato è quello relativo alla mancata realizzazione della terza vasca, che potrebbe provocare l’incapacità di poter accogliere i rifiuti. I Comuni consorziati sarebbero costretti a conferirli altrove con i conseguenti costi enormi di gestione i quali lieviterebbe a svantaggio dei cittadini che dovrebbero sopportare l’aumento delle tasse in un territorio già fortemente penalizzato.

I sindaci hanno già espresso le loro perplessità sul proprio ruolo e sulle funzioni dei comuni, proprietari e soci del consorzio, sollecitando una maggiore chiarezza e definizione dei rispetti ambiti decisionali, venuti meno dalla presenza proprio del Commissario consortile.



Inoltre è stato bloccato l'iter del piano industriale varato dall'assemblea dei sindaci che avrebbe potuto consentire un ulteriore rilancio del Consorzio Civeta.

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