mercoledì 25 marzo 2015

San Paolo: apre l'Emporio della Solidarietà


Sabato 28 marzo, alle ore 10.30, presso l’Auditorium San Paolo Apostolo, cerimonia di inaugurazione dell’Emporio della Solidarietà Giovanni Paolo II, un’opera segno della Caritas diocesana per servire e sostenere persone e famiglie in difficoltà.
Alla presenza di monsignor Bruno Forte, arcivescovo di
Chieti-Vasto, dopo il saluto degli ospiti, interverrà don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, per presentare il tema “La Caritas e le opere segno”.

A seguire, sottolinea il parroco di San Paolo, don Gianni Sciorra, Padre Bruno farà una riflessione di natura biblico-teologica sul valore fondante della carità per la vita cristiana. "Il taglio del nastro, la benedizione della struttura caritativa e la simulazione delle attività dell’Emporio concluderanno il nostro stare insieme".


NOTE SULL'EMPORIO - È grave la situazione di molte famiglie che, pur non vivendo in strada, si trovano al di sotto della soglia di povertà. La loro condizione, se fino a qualche anno fa era considerata critica, ma ancora ai limiti dell’indigenza, negli ultimi anni si è trasformata in una vera e propria emergenza sociale.

Ciò che intendiamo attuare e promuovere con l’«Emporio della Solidarietà Giovanni Paolo II» non vuole essere la risposta unica o esaustiva al problema delle famiglie in difficoltà, ma vuole piuttosto essere una testimonianza concreta affinché non vengano mai persi di vista i valori dell’accoglienza, della solidarietà e della gratuità, cercando di attuare soluzioni idonee e dignitose che escludono l’assistenzialismo fine a se stesso.

Noi crediamo che l’«Emporio della Solidarietà Giovanni Paolo II» - conclude don Gianni Sciorra - possa rappresentare un valido strumento di lotta al disagio delle famiglie e sollecitare la sensibilità culturale e sociale di tutti, dando voce alle istanze ed ai bisogni di chi è costretto a vivere la propria sofferenza e il proprio disagio in solitudine. L’impegno prioritario e concreto della Caritas resta sempre quello di “dare voce a chi non ha voce”.

Nessun commento: