domenica 24 maggio 2015

Presentato il volume “Quel fascino ambiguo del cervello”

E' l'ultimo lavoro del prof. Guido Brunetti
Nella sede dell’Associazione “Nuova Alba” è stato presentato il nuovo libro del professor Guido
Brunetti “Quel fascino ambiguo del cervello”. L’opera offre attraverso uno stile gradevole, chiaro e rigoroso un aggiornamento prezioso sugli ultimi straordinari progressi delle neuroscienze.
Dopo l' introduzione dell’avvocato Angela Pennetta, presidente del sodalizio, è intervenuto con un’ampia e approfondita disamina l’oratore ufficiale, il giudice Italo Radoccia, il quale ha esposto i principali temi affrontati nel libro, sottolineando come l’opera sia ricca di conoscenze culturali e neuroscientifiche e destinata non solo a medici e psichiatri, ma anche a insegnanti e genitori.
La ricerca sul cervello e la mente rappresenta- ha dichiarato a sua volta Brunetti- l’avventura più rivoluzionaria mai intrapresa dalla specie umana, la sfida più affascinante del XXI secolo. Le meravigliose scoperte in questo campo stanno influenzando- ha aggiunto- ogni area della medicina e il trattamento di patologie psichiatriche e neurologiche, come le depressioni, la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson, permettendo altresì di sviluppare farmaci sempre più mirati. In un futuro non troppo lontano, i bambini a rischio di sviluppare malattie verranno individuati e curati. Per gli adulti e gli anziani, saremo in grado- ha proseguito- di determinare il profilo di rischio di diverse malattie e prevenire il disturbo attraverso interventi clinici.
Questi progressi scientifici stanno contribuendo a cambiare il mondo, a trasformare la società e le nostre millenarie concezioni. Occorre dunque promuovere la cultura nella società, a partire dai banchi della scuola elementare. L’evoluzione culturale con l’evoluzione biologica è infatti alla base della sopravvivenza della specie e genera progresso e civiltà, anche se la cultura suscita ansia e ostilità . Questo atteggiamento- ha concluso l’autore- viene definito “oicofobia”, ossia “l’odio per la cultura”. Fatto che rivela un complesso di inferiorità, invidia e deficit intellettivo, sociale e morale, un individuo rozzo, un cafone, come aveva già sostenuto il grande poeta latino Orazio: “Graecia capta ferum victorem cepit” ( la Grecia conquistata conquistò con la sua cultura il rozzo vincitore). Proprio per questo, il contributo degli uomini di cultura e di scienza è unico e insostituibile per il progresso e la civiltà.
Guido Brunetti. origini abruzzesi, vive e lavora a Roma, scrittore di fama, è stato definito “umanista-scienziato” ed ha tenuto lezioni nelle Università di Roma, Lecce e Salerno.

Giuseppe Catania

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