lunedì 3 agosto 2015

Collettiva di "Porta Palazzo VI": sorprese e conferme

LUCILLA SERAFINO, GIORDANO GALLO, GIULIO E LUIGI CICCARONE,   GIANFRANCO L.MONTEFERRANTE.
Il gruppo dei cinque artisti di Vasto in collettiva,   Esposizione alla Saletta Mattioli fino all'8 agosto
di Giuseppe Catania
 Avvolte ritornano.Dopo il lusinghiero successo conseguito lo scorso anno nella Sala di Palazzo d'Avalos, i cinque artisti del gruppo "Porta Palazzo VI" di Vasto" espongono, in collettiva nella saletta Mattioli di Corso Riccio De Parma, per sorprenderci con le loro fascinose opere d'arte.
 LUCILLA SERAFINO con il fascino sottile delle elaborazioni ceramiche invetriate, autocolorate, con le
argille smaltate, terracotte smaltate, all'insegna del personale suo tocco "dentro forza e passione" traccia un itinerario quanto mai suggestivo, grazie alla sapiente applicazione cromatica traslucida sui volti ancor più esaltati da una brillantezza, che è caratteristica dell'artista, nel tipico gioco fra teatralità astratta e figurativa, con immagini creative tutte sospinte da una struggente enfasi, ancor più avvinte da una accentuata eleganza cromatica.


 GIORDANO GALLO - Dalle sue personali immagini fotografiche passa, questa volta, a trasferire eleganti figurazioni in stupende tavole fiabesche su tela, sorprendentemente elaborate da tratti e cromatismi che si identificano in quella suggestiva corrente che nell'ottocento romantico riuscì ad affermare quell'arte pittorialistica, dopo che Daguerre ottenne di impressionare le immagini su lastra sensibile poi trasferita in quadri dai riflessi soffusi da tratti cromatici di grande valenza estetica.


 I fratelli GIULIO E LUIGI CICCARONE meritano una particolare notazione per le "divergenze" ispirative pittoriche per testimoniare una singolare testimonianza.

 In GIULIO è emergente il tratto volutamente figurativo nell'esposizione di nudi in atteggiamenti casti dai volti trasognati in un dinamismo quasi ascetico in cui si intravvedono empiti ispirativi e contrassegnati da un accentuato romanticismo poetico.


 Del tutto diversa l'impronta artistica di LUIGI che è orientata verso una figurazione cubista con sovrapposizione di piani e miscelature cromatiche in un gioco prospettico rilevante, ma in una proiezione che possiamo definire di impeto gestuale dove i colori rappresentano gli elementi cardini e concorrenti ad esaltare l'immaginifico fascino pittorico. Ed è proprio nella "costruzione" di spazio e "colore" che l'imnpronta cubista assume una funzione dinamica tale da avvalorare la preziosità compositiva.



 GIANFRANCO L. MONTEFERRANTE è un artista "creativo" che predilige la pitture d'immagine per cogliere aspetti inediti dell'ambiente paesaggistico ingentilito da un delicato cromatismo soffuso da prospettiche visioni ricche di riflessi in cui sono proiettate luminescenze che impreziosiscono l'insieme compositivo immerso in una tenue atmosfera. Ma l'artista ci ha sorpreso, questa volta, positivamente, per la grande dimensione della tela su cui traspare un gioco di macchie di colore vivido, quasi per dimostrare la vigoria creative che non vuole essere un intento figurativo, bensì, offrire quasi una "sfida" con le tradizionali tecniche figurative, bensì un "urlo" di protesta contro l'indifferenza con la quale le istituzioni mostrano verso l'emergente cultura dell'arte pittorica a Vasto.

 GIUSEPPE CATANIA


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