lunedì 24 agosto 2015

Vasto Film Fest: chiusura col botto!

Il bilancio  del direttore artistico STEFANO SABELLI: "Abbiamo cercato di fare un festival di contenuti che lasciasse qualcosa"
Il concerto di Alessandro Haber & Trio ha ufficialmente chiuso la ventesima edizione del Vasto Film Fest.
Ospiti dell'ultima serata l'attrice albanese Flonja Kodheli, presente al VFF con due pellicole Bota café di Iris 
70 foto di Lino Spadaccini  >>>
Elezi e Thomas Logoreci, e Vergine giurata di Laura Bispuri, Andrea Muzzi, regista del film Basta poco, con Daniela Poggi, Paolo Hendel e Marco Messeri, e l'attore Alessandro Haber, un monumento del cinema italiano con oltre trecento film all'attivo, vincitore di numerosi premi tra cui ben quattro Nastri d'Argento. Alessandro Haber è stato un vero fiume in piena, quasi incontenibile e un po' fuori dagli schemi. "Non datemi targhe per carità", ha scherzato l'attore, "Dopo le manifestazioni si prendono e si buttano, ci vorrebbe una stanza solo per loro. Quando consegnate i premi al posto delle targhe regalate un bel cesto con cose da mangiare, come olio, vino e salumi". Haber ha parlato di cinema, la sua grande passione, quasi al pari delle donne, anche se la donna delle sua vita è il lavoro. Ha parlato anche dell'amicizia, quella vera che non ti tradisce. Molto bello è stato il ricordo della grande attrice Monica Scattini, scomparsa da circa due mesi: "Una donna straordinaria, semplice, solare con cui era piacevole stare insieme".
Al VVF Alessandro Haber ha presentato lo spettacolo "Vastissimo Haber", un piccolo omaggio alla nostra città attraverso le trascorse esperienze nel campo della canzone d'autore, tra brani inediti, come La valigia dell'attore, scritta appositamente per lui da Francesco De Gregori, e rivisitazioni di capolavori della musica italiana. Insieme ad Haber, sul palco, tre eccellenti musicisti: il suo arrangiatore e chitarrista Sasa Flauto, il mandolinista pugliese  Mimmo Epifani ed il pianista Fabrizio Romano.
Prima del CineAperitivo presso i Giardini d'Avalos, gli ospiti si sono intrattenuti con i giornalisti presso la Residenza Amblingh, nella stupenda loggia con vista sul golfo vastese.
Il bilancio finale della manifestazione organizzata dalla Teatrimolisani soc. coop. sotto la direzione artistica di Stefano Sabelli, con la prestigiosa collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale è tutto sommato positivo. È innegabile che le condizioni meteo hanno pesantemente condizionato i primi tre giorni del VFF, ma qualche piccola pecca nell'organizzazione c'è stata, perché la risposta della gente, a parte la prima serata, prima del diluvio, è un po' mancata, sia nei CineAperitivi, dove per entrare bastava acquistare una cartolina, sia nelle proiezioni serali all'interno del Cortile di Palazzo d'Avalos. Non è stata una scelta felice quella di mettere il biglietto d'ingresso a 7 euro per pellicole sicuramente valide, ma non da grande pubblico.
Buona la presenza e la qualità degli ospiti, così come anche le pellicole scelte non a caso, ma attraverso una propria idea di Festival, quella annunciata dal direttore artistico Stefano Sabelli, sin dalla conferenza stampa, ovvero di fare del VVF il Festival dell'Adriatico per eccellenza, ma anche il festival dell'accoglienza, un festival di riferimento per dialogare con altre culture che si affacciano sul nostro mare, attraverso le pellicole, le testimonianze, la musica e forme di linguaggio diversi con una forte identità culturale. "Abbiamo cercato di fare un festival di contenuti che lasciasse qualcosa, magari tagliando qualche tappeto rosso in più", ha dichiarato il direttore artistico, "Abbiamo cercato di farlo diventare una nuova proposizione per il futuro di cinema e di cultura, poi se viene anche il glamour ben venga, ma non è indispensabile. Non so se siamo stati all'altezza delle aspettative, ma noi ce l'abbiamo messa tutta. È stato come essere risucchiati in un vortice, perché non è semplice far funzionare quattro sale contemporaneamente, coordinando pellicole e ospiti a Vasto alta e alla Marina. Senza contare che abbiamo passato dei momenti di panico a causa della pioggia".
Novità assoluta dell'edizione dei ventennale i Cine Concerto, che in un certo senso hanno quasi oscurato le pellicole, con la presenza innanzitutto dei grandi Avion Travel, di Francesco Pannofino versione blues e di Alessandro Haber versione cantautore. Peccato per l'esibizione dei Rimbamband saltata a causa del temporale di mercoledì scorso.
Sicuramente positiva la presenza dell'attrice Daniela Poggi, in veste di presentatrice, con il fascino rimasto immutato nel tempo, che ha saputo interloquire con gli ospiti in maniera garbata e intelligente.
Positiva l'esperienza dei Vasto Cine Lab presso il Teatro Rossetti, uno spazio dedicato ai giovani filmaker, che si sono confrontati con ospiti importanti come Giulio Rubinelli e soprattutto Agostino Ferrente. Molto interessante anche l'incontro proposto in collaborazione con il Centro Europeo di Studi Rossettiani e l'Università di Milano, con la presentazione del video dal titolo "Dante al cinema", un viaggio sulla cinematografia dantesca, dal primo film Francesca da Rimini del 1906, passando per L'Inferno del 1911, Dante's Inferno del 1924 fino alle pellicole più recenti.
Nell'ultima giornata dei pomeriggi rossettiani è stata proiettata la pellicola Mater Dei di Emilio Cordero, film del 1950 appena restaurato dalla Cineteca Nazionale, che rappresenta la prima pellicola a colori del cinema italiano. Prima della proiezione Gabriele Antinolfi, direttore della Cineteca Nazionale, ha spiegato all'attento pubblico come avviene il restauro di un film: dalla scelta della pellicola, solitamente legato ad un evento, alla scelta dei tecnici tramite gara d'appalto, alla ricerca di eventuali tecnici che hanno lavorato sulla pellicola originale perché solo loro possono ricordare come era stata girata la scena e in quali condizioni. "Il restauro di un film è molto costoso", ha spiegato il direttore della Cineteca Nazionale, "basti pensare che per un solo secondo di pellicola, bisogna restaurare circa dieci fotogrammi".
Chiude i battenti anche la straordinaria mostra Bellezze al bagno allestita presso i Giardini napoletani di Palazzo d'Avalos, sicuramente una delle cose più belle dell'edizione 2015. L'antico dei reperti archeologici ed il verde delle piante e della vite, ha esaltato la bellezza delle dive del cinema immortalate negli anni del boom economico, dall'obbiettivo di Angelo Frontoni, uno dei più grandi fotografi italiani di cinema, costume e società.. Complimenti a Gabriele Antinolfi, direttore della Cineteca nazionale, proprietaria delle immagini, rimasto nella nostra città per tutta la durata del VVF, apportando sicuramente un valore aggiunto all'edizione del ventennale.
Molto gradita la stampa delle cartoline con le immagini delle attrici (quella di Sophia Loren, la più richiesta, è andata presto esaurita), impreziosita dall'annullo filatelico del ventennale del VVF, in collaborazione con Poste Italiane, diventato non solo il lasciapassare per i CineAperitivi e per le proiezioni all'Arena alle Grazie e sulla spiaggia, ma veri e propri oggetti da collezionare, magari con l'autografo degli ospiti del VVF.

Lino Spadaccini



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