venerdì 2 ottobre 2015

GABRIELE ROSSETTI E' NATO IL 28 FEBBRAIO, NON IL 1° MARZO 1783 !

Spesso riscontriamo che alcuni autori, scrivendo su Gabriele Rossetti, citano come data di nascita il 1° marzo 1783, mentre la data vera riportata sull’atto di nascita è il 28 febbraio. 

 Nei decenni scorsi, in occasione della solenne celebrazione del 2° centenario della nascita di Gabriele Rossetti, poeta e patriota esule per sfuggire alla persecuzione borbonica, morto a Londra il 26 aprile 1854 e sepolto nel cimitero di Highgate, molti autori, scrivendo sul "Tirteo d'Abruzzo", sono incorsi in errore citando la data di nascita.
 Attorno alla data di nascita di Gabriele Rossetti, quarto figlio di sette fratelli,
il cui padre era fabbro e la casa natale si ergeva "alta su una roccia dirupata, sì da rassomigliare a un fortilizio antico per l'aspetto severo e imponente", numerose fonti riferiscono ancora quella del 1° marzo 1783.
CASA ROSSETTI 
In questa casa dimorarono i coniugi Nicola Rossetti e Maria Francesca Pietrocola, dai quali nacquero Andrea Rossetti nel 1765, canonico, oratore, poeta;  nel 1770 Antonio, poeta anch'egli; nel 1772 medico, avvocato, poeta, diplomatico e scopritore della Grotta di Monte Calvo, morto a Parma nel 1816; ed il 28 ivi nacque, il 28 febbraio 1783, Gabriele Rossetti : NB l'attuale Casa Rossetti è stata ricostruita negli anni'50. (FOTO VASTOCARD IDA CANDELORO)

Riscontriamo, a tal proposito: Luigi Marchesani, pag. 350 della Storia di Vasto, 1838; Gustavo Strafforello, pag. 225 de La Patria 1899; Storia Illustrata Mondadori, marzo 1983, n° 304; nella rubrica Cent'anni fa, marzo 1883, a cura di Grazia Ambrosio, leggiamo testualmente: "Vasto celebra il centenario della nascita del suo illustre concittadino, nato il 1° marzo 1783. Poeta, commentatore di Dante, patriota ed esule politico, Ros setti morì a Londra nel 1854". Abbiamo scritto al direttore di Sto ria Illustrata (28/3/1983) per far correggere tale errore e per rilevare che Gabriele Rossetti nacque a Vasto il 28 febbraio 1783, come giustamente ebbe a precisare anche Giosué Carducci, e la data del 1° marzo in cui caddero molti si riferisce a quella del battesimo di Rossetti.
 Poeta, patriota, dantista, è Gabriele Rossetti, come ha fatto rilevare il prof. Luigi Benedetti, "l'unico gran de italiano ancora sepolto in Inghil terra" e ad esservi rimasto in esilio.
 Nel cimitero di Highgate sono anche sepolte Elisabetta Siddal Rossetti, moglie del figlio di Gabriele, Dante Gabriel, Francesca Maria Lavinia e Cristina Giorgina Rossetti. Il Comune di Vasto, nel 2° cente nario della nascita di Gabriele Ros setti nel 1983, ha tentato invano di riportare in patria le spoglie del poeta e si è accontentato di trasportare solo un mucchio di terra prelevato dal cimitero ro londinese. Altri tentativi sono sta ti fatti in passato. Nel 1881, durante la discussione in Parlamento del 28 luglio circa il trasporto e la tumulazione di Ugo Foscolo, l'on. Ayala presentava un ordine del giorno invitando il Ministero della PI. a "cogliere l'opportunità di trasportare dal medesimo cimitero di Londra nella città di Napoli i resti dell'altro esule, educatore a libertà e patria, Gabriele Rossetti". Gli venne risposto che, "pur dichiarandosi tra gli ammiratori di Rossetti", per ragioni di spesa non poteva essere accolto l'invito. "Nel camposanto (questa la vera ra ragione) non si trovò un posto degno di tanto uomo, collocandolo, per l'appunto, accanto al suo più grande amico, il generale Guglielmo Pepe, col quale ebbe costante carteggio". Il 14 marzo 1883, in occasione dell'inaugurazione di una lapide commemorativa, apposta nel Museo Civico di Vasto, nella festa del centenario della nascita di Rossetti, l'avv. Vincenzo Zecca, membro della Commissione Conservatrice di Monumenti e Opere d'Arte della Provincia, nel suo discorso esclamava: "Ed egli, intanto, che un apostolo, un profeta, un martire di questi progressi, dorme da 29 anni in terra straniera!". Profetica doveva considerarsi l'ode che Gabriele Rossetti compose andando in esilio, dedicata al suo paese natale: ...Colline apriche ove scherzai bambino, ove di me rifletteva vivido azzurro, addio per sempre! Innanzi al guardo mio non verrete mai più; per sempre addio! E più oltre Gabriele Rossetti scriverà: O Patria avita, ov'io sortii la cuna, ed ove io m'augurai di avere la tomba. Si dimostrerà, purtroppo, un sogno irrealizzabile.
 Giuseppe Catania

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