giovedì 28 aprile 2016

Dieci anni fa la scomparsa di EUGENIO D'ALBERTO, personaggio poliedrico pioniere della solidarietà


Manifestazione "Il Golfo d'Oro" Vasto giugno 2004 
EUGENIO D'ALBERTO  con il giornalista Franco Di Mare (RAI)
di Giuseppe Catania
Dieci anni fa, esattamente il 9 aprile 2006, veniva a mancare Eugenio D’Alberto, poliziotto, animatore sociale e culturale, politico. Un uomo poliedrico, pioniere abruzzese della solidarietà, che - tra l’altro - nel 1982 aveva creato la manifestazione "Il Golfo d'Oro" trofeo destinato a scienziati, cattedratici, uomini di cultura impegnati nell'opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica per la ricerca sul cancro, nell'ambito dell'annuale convegno oncologico intitolato alla memoria della vedette internazionale
Stefania Rotolo, morta di cancro. Eugenio D'Alberto è stato il primo poliziotto in Italia eletto al Consiglio comunale di Vasto, pur non iscritto ad un partito politico. Per venti anni è stato Consigliere comunale ed ha sempre mantenuto desto il suo costante impegno civico a salvaguardia degli interessi della collettività.

È stato tra i fondatori del SIULP, sindacato di Polizia ed eletto al consiglio nazionale. Nel decennale e nel ventennale della Polizia di Stato a Vasto ed a San Salvo ha organizzato convegni con la partecipazione dei "carbonari" che portarono alla costituzione del SIULP.

Ha collaborato a "II Messaggero" nel 1985, tra i fondatori di Radio Muzak, ha pubblicato il mensile "Notiziario del Vastese". Promotore dell'AVIS-ASDOS, del Circolo Comunale Pensionati, della "Tre valli del Metano" classica gara ciclistica e, con il "Pedale Vastese" collaborò per le gare dei pistards internazionali all'Aragona di Vasto, con Maspes e Coppi.

Con la Vasto Ring collaborò per la realizzazione delle gare di boxe, nel 1947 tra novizi e dilettanti; nel 1948 tra campioni abruzzesi; nel 1967 per l'assegnazione del titolo italiano dei pesi welter professionisti tra Domenico Tiberio e Giuliano Nervino, ospitando anche Nino Benvenuti nell'autunno del 1970, prima della sfortunata esibizione contro Monzon. Ha organizzato il mondiale Vasto al Palazzetto dello sport tra Juan Martin Moggi e Harold Brazier il 25 maggio 1989 e l'8 giugno il campionato italiano superleggeri tra Rino Sorgentone e Luigi La Grasta; nonchè il titolo europeo tra Nino La Rocca opposto a Kirkland Taing.

Ha gettato le basi per la promozione della manifestazione del "Toson d'oro" evocativa dell'avvenimento della cerimonia della collazione dell'insegna a Fabrizio Colonna da parte del Marchese del Vasto, Cesare Michelangelo D'Avalos.

Nel 1990 ha ricevuto un encomio solenne dal Presidente dell’ Associazione Vastese della Stampa per il suo attaccamento ai valori morali e sociali.
Al suo collocamento in pensione quale Soprintendente Principale della Polizia di Stato, il Capo della Polizia Parisi gli ha fatto pervenire un personale encomio e la riconoscenza testimoniata da una targa d'oro.
Eguale attestazione da parte del compianto presidente del Consiglio di Stato dott. Carlo Anelli. Encomio solenne, con medaglia d'oro, conferita dall'ex sindaco di Vasto Antonio Prospero per il I coraggioso intervento il 31 luglio 1979 per aver scongiurato lo scoppio di un'auto (alimentata da bombole) avvolta dalle fiamme tra folla che manifestava per un avvenimento sportivo davanti a Palazzo di Città.

Eugenio D’Alberto è stato uno dei personaggi più conosciuti della città, sempre al centro di molte iniziative, con lui sono state scritte alcune delle più belle pagine di vita vastese.
Purtroppo alla sua morte nel 2006 è cessata - dopo 24 edizioni - anche la sua creatura più amata, la manifestazione di solidarietà e ricerca “Il Golfo d’Oro” che ha visto la partecipazione negli anni delle più belle figure nazionali della ricerca oncologica e dello spettacolo. Un evento che aveva dato tanto lustro alla città.
GIUSEPPE CATANIA

DIECI ANNI FA COSI' LO RICORDAVA IL GIORNALE NAZIONALE 
"POLIZIA E DEMOCRAZIA"

 E' morto Eugenio D'Alberto 
di E. G.
Eugenio D’Alberto, originario di Popoli, quadro storico del Movimento per la Riforma della Polizia (e per questo si ebbe anche una denuncia al Tribunale Militare), se n’è andato la settimana prima di Pasqua, a 76 anni, nella cittadina di Vasto ove si era trasferito da giovane.

Cessato dal servizio attivo, aveva avuto una parentesi politica in qualità di Consigliere comunale della sua cittadina.

Negli anni Sessanta fondò in città la prima associazione dell’Avis e si rese protagonista di numerose iniziative, di grande spessore, anche di carattere sportivo.

Con la pronuncia, appena venata dal dialetto del suo Abruzzo, sapeva essere pungente, ironico (a volte feroce) contro i nemici della Riforma, prima e dopo la 121/81.

Come dimenticare i suoi appassionati interventi, alle assemblee del Movimento prima e del Siulp dopo, sulle condizioni di vita e di lavoro del personale della Polizia?

Come dimenticare le sue “tirate” contro certa dirigenza del Viminale (sparuta minoranza, a dire il vero, ma agguerrita) che si ostinava a rimpiangere i “bei tempi” delle Guardie di Pubblica Sicurezza con le “stellette”, con tutto ciò di negativo che esse comportavano?

Era in pensione nella sua bella Vasto, ma non aveva cessato di lottare per una Polizia più efficiente e più vicina alle esigenze dei cittadini. Sempre disponibile nei confronti dei più sofferenti, ideò e realizzò il Premio “Il Golfo d’Oro” che ogni anno viene assegnato a ricercatori, medici, volontari, esponenti delle diverse arti pronti ad essere vicini ai più bisognosi. Con lui molti vastesi hanno condiviso belle pagine della vita di quella comunità.

Sempre in prima linea, Eugenio D’Alberto non si è mai tirato indietro combattendo tante battaglie ideali. Quando il male, che lo ha stroncato dopo una lunga sofferenza, lo colpì, ebbe la forza di reagire lottando con tenacia e fiducia.

Nell’aprile del 2001 organizzò nella sua città un convegno dal significativo titolo “I primi venti anni della Riforma”. Vi parteciparono tanti protagonisti di quell’esaltante momento da Felsani, da Di Francesco a Maria Dell’Uva, a tanti altri. Aveva voluto quel convegno anche perché, proprio a Vasto, nel maggio del 1982 si era svolto il II° Congresso generale del Siulp che avrebbe eletto la Segreteria e il Direttivo nazionale del sindacato unitario.

Tante perplessità

Nel ventennale della legge di Riforma della Polizia, Eugenio D’Alberto scrisse per Polizia e Democrazia, un articolo assai interessante con alcune riflessioni (che ancora oggi appaiono valide) su quella norma. Ne riportiamo un brano.

“...Qualsiasi critica si voglia fare alla legge 121/81 secondo personali convincimenti, su un punto non ci saranno obiezioni da sollevare: la Riforma nacque per la volontà e la fede nella democrazia della maggioranza dei poliziotti e questa è la linea guida del provvedimento.

Fu e doveva essere riforma trainante nel percorso di affermazione democratica delle Istituzioni, ma incontrò molti ostacoli sia per la difficoltà di emanazione dei decreti attuativi (per i quali si lavorò per anni) sia per successive ‘evoluzioni del pensiero’. Evidentemente i poliziotti avevano vinto la battaglia parlamentare, ma non avevano convinto tutti i responsabili dei dicasteri.

A distanza di venti anni ci ritroviamo con molti problemi insoluti (e ciò potrebbe anche non stupire, visti i tempi di attuazione di tante leggi) ma soprattutto ci troviamo a dover assistere ad un mutamento di indirizzo, che ci preoccupa non poco. Avendo lottato per anni per fare chiarezza, riteniamo sia doveroso e coerente da parte nostra, porre alcune questioni di carattere generale, per stabilire come si intenda realizzare e organizzare - nell’immediato futuro - il servizio di Polizia.

Per noi sono tuttora validi i principi della Riforma. E’ così, anche per altri? Abbiamo, in proposito, molte perplessità...”

Aveva voluto quell’iniziativa non certo per sentimenti di nostalgia o di amarcord, che avrebbe avuto comunque motivo di esistere, ma per l’esigenza avvertita da molti operatori delle Forze di polizia di verificare, con serietà ed obiettività, l’applicazione della legge 121/81, proprio in relazione ai principi di democrazia che ispirarono quella norma.

Ciao, Eugenio!

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