venerdì 29 aprile 2016

Don Giuseppe Cinquina, avviata la causa di beatificazione

Don Giuseppe Cinquina (1918-1945)
E' morto nel 1945 a soli 27 anni 
di Giuseppe Catania

Nel plurisecolare cammino della Chiesa vastese, splendide tappe di luminoso esempio sono rappresentate da personaggi che si stagliano nette a simboleggiare la perenne fiaccola della fede che si proietta quale promessa di grazia per le devote popolazioni.

Rifulge di splendore la memoria di un Sacerdote di Vasto Don Giuseppe Cinquina: in passato, ininterrottamente, la gente di Vasto e di San Salvo, oltre che di altri centri vicini, si recava nel cimitero di Vasto per pregare davanti alla tomba del Sacerdote morto in odore di santità, per cercare conforto; per ispirarsi ai suoi esempi spirituali. Tale
pratica è durata fino ai nostri giorni.

In un periodo si era diffusa la convinzione della
necessità di traslare le spoglie di don Giuseppe Cinquina all'interno di una chiesa della Città, per avere l'occasione di potervisi recare a pregare ed essere contagiati dalla bontà infinita e dalla purezza spirituale del Sacerdote.



Della nobile figura di uomo, di sacerdote e di apostolo se ne è discusso il 14 marzo 1985, in occasione del 40° della sua scomparsa proprio per cercare di concretizzare la generale aspirazione di traslare i resti di don Cinquina e custodirli in una chiesa accessibile a tutti, in memoria della sua missione svolta a Vasto ed a San Salvo.



Dal movimento di opinione, promosso da Don Gaetano Meaolo (autore di una biografia sul sacerdote) si era passati anche a quello concreto a livello di gruppo promotore per far sì che una tale generale aspirazione potesse diventare realtà.



Infatti la figura di don Giuseppe Cinquina è ancora indelebile e impressa nella memoria di quanti lo hanno conosciuto (e sono tuttora viventi), profondamente toccati nel profondo dello spirito.



Era nato a Vasto il 31 marzo 1918 da Filippo e da Rosaria Baccalà, con la vocazione ecclesiale praticata sin dai primi anni della fanciullezza.



Quella di Don Cinquina fu una famiglia numerosa. Infatti, prima d lui papà Filippo e mamma Rosaria ebbero i figli Domenico, Teresa, Gaetano (vissuto appena un anno), Carmelina, Nicola, Maria Antonietta (vissuta meno di un mese), Michelina, Giuseppe (vissuto una settimana), Teresa, Gaetano, Luigi (vissuto tre anni e mezzo).



Allievo prediletto del buon parroco don Romeo Rucci, di cui seguì attentamente gli insegnamenti morali e religiosi, Don Giuseppe Cinquina venne ammesso al Seminario Diocesano di Chieti. Il 10 marzo 1942 veniva ordinato suddiacono e il 10 maggio dello stesso anno diacono.



Venne ordinato Sacerdote il 28 giugno 1942, da Mons. Giuseppe Venturi, nel Tempio della Conciliazione, o di San Cetteo, che diventerà Cattedrale di Pescara.



La celebrazione della Prima Messa di Don Giuseppe Cinquina venne fissata il 5 luglio (Festa delle Grazie), nella chiesa parrocchiale di San Pietro.



«Con somma letizia nell'anima vi annunzio una gioia che certamente, sarà compresa in tutta la sua intensità del vostro spirito cristiano», scriverà Don Romeo Rucci nell'avviso sacro fatto affiggere a Vasto. «Alla eletta schiera dei giovani sacerdoti Istoniesi un altro oggi si aggiunge: Don Giuseppe Cinquina. Egli, domenica prossima, 5 luglio, alle ore 9,30, per la prima volta ascenderà solennemente l'Altare della nostra Chiesa di San Pietro, che lo vide crescere nella pietà e nel sapere. Noi che, con tanto affetto lo seguimmo nella sua formazione ed esultiamo nel constatare le sue ascensioni di mente e dì cuore, sì evidenti da meritare ripetutamente l'augusto elogio e il premio del Santo Padre, rendiamo ora grazie al Signore che, in questo nostro degno figlio, ha benedetto le nostre solerti assidue premure, le nostre appassionate implorazioni... ».







Venne la «Messa Novella» preceduta da un triduo di preparazione con predicazione dell'allora vice parroco Don Salvatore Pepe, il quale tenne anche il discorso d'occasione, mentre veniva eseguita la funzione con accompagnamento d'archi e a due voci, sotto la direzione della Messa scritta dello stesso autore il M° Aniello Polsi.



Don Giuseppe Cinquina «aveva fatto voto di recarsi ogni anno in Pellegrinaggio al Santuario di Monteodorisio scriverà Don Gaetano Meaolo - in genere verso la fine delle vacanze estive, quindi entro il mese dì settembre». Vi si recava a piedi in compagnia della mamma e delle sorelle Teresa e Michelina.



Fra gli ex voto custoditi nel Santuario della Madonna delle Grazie di Monteodorisio è conservata la prima stola che Don Giuseppe Cinquina indossò e che volle donare quale segno di ringraziamento alla Madonna. Nell'ottobre 1944 Mons. Venturi lo destinò, con sua bolla firmata 1° ottobre, quale parroco della chiesa di San Giuseppe di San Salvo. Ma il processo verbale di immissione nel Beneficio Parrocchiale venne firmato il 1 ° Marzo 1945 (pochi giorni prima della morte del Sacerdote), tanto che la bolla medesima è conservata nell'archivio della parrocchia di San Salvo con l'annotazione: «Non è stata ritirata per la morte del titolare».



Eppur nei pochi mesi di attività sacerdotale, Don Giuseppe Cinquina, si dedicò al servizio del popolo, facendosi amare per la sua estrema bontà d'animo e per la sua illuminata onera di spiritualità maturata in seno all'umanità, lasciando preziosa eredità, guida morale e spirituale, densa di significato quale genuina manifestazione di amore per il prossimo.



Di questo sacerdote vastese, morto il 14 marzo 1945, in odore di santità, don Gaetano Meaolo ha scritto «Una vita con Maria sulle orme di Gesù», presentato a Vasto nella Cattedrale di San Giuseppe, nel dicembre 1978. L'opera di Don Meaolo rievoca le esaltanti tappe di Don Cinquina, ed è frutto di intensa meditazione dell'autore «lo scopritore dei santi d'Abruzzo », il quale ricorda che i vastesi hanno acclamato santo Don Cinquina durante i solenni funerali. Ed ha più profondo significato il fatto che la figura eccezionale di Don Cinquina, una perla del clero vastese ed una autentica gloria della chiesa teatina, è ancora stagliata nel ricordo di numerosa gente, perché la vita di questo sacerdote è tutta ispirata all'esempio di Nostro Signore e sotto lo sguardo della Madonna. Infatti, dalla Mamma Celeste don Cinquina apprese la carità verso i poveri, il sorriso celestiale, oltre che una particolare cura delle sue mani che voleva scrupolosamente pure.

Il 2 settembre 2013 è stata avviata la causa di beatificazione di don Giuseppe Cinquina (assieme a don Felice Piccirilli). Postulatore don Antonio Bevilacqua nominato con bolla dell’arcivescovo Mons. Bruno Forte.
Una notizia accolta con gioia da tanti fedeli che vogliono ispirarsi ai nobili sentimenti di questo parroco che “passò sulla terra, umile e puro, apostolo ardente del Verbo di Cristo”.



Giuseppe Catania

Nessun commento: