lunedì 25 aprile 2016

Paolo De Giosa: un quadro, in pittura e versi


Un quadro, in pittura e versi

L’amico e stimato pittore Paolo De Giosa di area vastese, ben noto agli appassionati dell’arte, in Italia e all’estero, diffusamente apprezzato per la raffinata sua pennellata e, soprattutto, per la profondità (talvolta una tristezza pensosa, macerata e inquieta) dello sguardo dei suoi “occhi-donna-volto” in vario modo indagati e
ritratti, mi ha inviato a volo l’immagine di un suo, appena terminato, quadro. Uno straordinario due-metri-per-tre su cui naturalmente ha posto, come a firma, la sua persona d’artista. Il titolo dato al dipinto (ispirato da un verso di un brano canoro di Franco Battiato) è “L’alba dentro l’imbrunire”.
Volto di donna, con l'autore Paolo De Giosa

Come altre volte, De Giosa mi ha chiesto lì per lì un parere, un “commento del critico”
Al che, guardando ben fisso l’immagine (seppur virtuale), traendone quel quid di poetico e comunicativo che il quadro sprigiona e in chi osserva infonde, di seguito, aprendo una pagina di scrittura sul mio pc, ho scritto in merito. Ma, in questo caso, non una o due frasi imperniate sul … “cromatismo e simbolismo dell’immagine”, ma quel che viso e sguardo di lei (simbolo di vita e di morte) mi dettava dentro. Così, principiando dall’evocativo titolo dell’opera – come mi accade solitamente, di elaborare versi sull’onda di un melodia musicale, di strumenti sonori e canto – ho composto e a lui donato la seguente scaturita strofa. Un breve ‘fiato’ mio lirico.

Senza titolo.

In quell’alba che aveva dentro l’imbrunire
scoprii d’esser uomo, consunto corpo e solo.
Nello sguardo di quegli occhi accanto, vidi
venir la notte, del mondo spegnersi le voci.

Giuseppe Franco Pollutri, 22 aprile 2016



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